Descrizione
Un libro controcorrente, in cui Sandro Gerbi non ? andato alla ricerca delle proprie radici ebraiche, bens? si ? concentrato sul processo inverso: ovvero sulla graduale secolarizzazione della sua famiglia nel corso del Novecento, attraverso l’abbandono della fede avita e della comunit? ebraica fino alla ricorrente pratica dei matrimoni misti. Senza nostalgie, ma anche senza alcun rifiuto della propria ascendenza. Il racconto inizia con il 1938, anno in cui il padre dell’autore, lo storico ed economista Antonello Gerbi, dovette lasciare l’Italia per il Per? a causa della legislazione razziale. Analoga la sorte dei suoi due fratelli (entrambi gi? affermati, l’uno come giornalista sportivo e l’altro come medico), che trovarono riparo negli Stati Uniti. Con una scrittura vivace e ricca di aneddoti, l’autore ripercorre poi le vicende ‘ebraiche’ che lo hanno lambito nel corso del tempo: la nascita in Per? nel ’43 per via dell’esilio del padre, il rientro in Italia nel ’48, la sopravvivenza di uno specifico ‘lessico famigliare’, un viaggio in Israele nel dicembre ’67, alcuni incontri decisivi (con l’esperto finanziario Renato Cantoni, il filosofo Luk?cs, i giornalisti Stille e Montanelli, l’agente letterario Linder). Fino al commovente primo ritorno a Lima nel 2010, 62 anni dopo esserne partito. Il volume ? infine impreziosito da un album fotografico, che attinge a numerosi archivi privati.