IL NOME DI DIO E LA TEORIA CABBALISTICA

12.00

Autore: Scholem Gershom Gerhard
Editore: ADELPHI
Collana: Piccola biblioteca
ISBN: 9788845913143
Pubblicazione: 14/01/1998

Esaurito

COD: 9788845913143 Categoria:

Descrizione

Per tutte le concezioni mistiche del linguaggio, dalle metafisiche orientali a Jacob Böhme fino al giovane Benjamin, l’essenza del linguaggio coincide con l’essenza stessa del mondo. Ma il primato della parola come luogo sacro prende un rilievo speciale nella tradizione ebraica: e la meditazione sul Nome, anzi sui Nomi di Dio, sul loro fondo impronunciabile e le loro infinite possibilità combinatorie, assume qui i caratteri di una passione assoluta, di cui si è alimentato per secoli il pensiero della Qabbalah. Illuminando via via magistralmente alcuni dei suoi snodi e delle sue figure maggiori – dalle pagine oscure e pregnanti del Sefer Yesirah a Isacco il Cieco, a Giqatilla e ad Abulafia -, Gershom Scholem mostra come la mistica ebraica sia tornata instancabilmente sul tema del Nome e del suo rapporto con la rivelazione. Per la Qabbalah, l’essenza divina si manifesta attraverso dieci emanazioni, congiunte nell’albero delle sefirot. E le ventidue lettere dell’alfabeto sono uno sviluppo delle stesse sefirot. Perciò il lavoro sul linguaggio diventa il compito principale del mistico e del teosofo. L’albero dei nomi fa tutt’uno con l’albero delle cose, dove i nomi e le cose sono simili a ?fiamme tremolanti? divampate da una sola radice. All’origine di ogni forma linguistica vi è però, appunto, il Nome di Dio, le cui infinite varianti formano l’oggetto, secondo Abulafia, della vera scienza profetica: una vertiginosa ars combinatoria capace di ricondurre le lingue profane all’unica lingua santa originaria.