Descrizione
In che modo può essere interpretata e rappresentata la Shoah, lo sterminio di milioni di persone nel cuore stesso dell’Europa? Qual è il rapporto tra storia e memoria nella ricostruzione di quell’evento? Che ruolo devono avere lo sguardo e la voce delle vittime, accanto alla ricostruzione dell’ideologia, delle azioni politiche e burocratiche della distruzione di massa messe in moto dai nazisti? Questo volume, curato da Simon Levis Sullam, raccoglie i principali saggi di metodo di uno dei più importanti storici della Shoah. Friedländer si interroga sul funzionamento della memoria individuale e collettiva, sugli elementi di ambigua fascinazione con cui talora è rappresentato il nazismo, su quale sia la funzione dello storico nella narrazione dei drammatici eventi della “Soluzione finale”. Lo studioso mette in luce anche il proprio atteggiamento personale verso lo sterminio degli ebrei: tra una memoria traumatica, la capacità di integrarla nella narrazione senza prevaricare l’interpretazione storica, la possibilità di rielaborare assieme storia e memoria. In vista di una più profonda comprensione di una tragedia apparentemente incommensurabile.