Descrizione
La lente della psicoanalisi per leggere la Shoah, una tragedia che entra nel patrimonio ebraico e non solo, facendone parte in modo imprescindibile. L’autore, psicoanalista che si occupa da anni del pensiero e della cultura ebraica, raccoglie qui il suo pensiero. Nei primi due capitoli affronta la questione dell’elaborazione del trauma della Shoah e si chiede come possa essere stato possibile risorgere dall’inferno. L’ipotesi proposta parte dal ruolo che hanno avuto negli ultimi decenni la creazione di nuove generazioni e una diversa disponibilità ad ascoltare i sopravvissuti. Nei successivi capitoli tratta il tema dell’identità e dell’etica ebraica, rispetto ai quali continua e continuerà ad interrogarsi ritenendo che, sebbene non ci siano risposte soddisfacenti, resti sempre possibile moltiplicare le domande. Infine le appendici. La prima è il testo presentato al Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, per le celebrazioni per la Giornata della Memoria. Il suo titolo, Il trauma della Shoah attraverso le generazioni, condensa quanto acclarato da una vasta letteratura: i traumi collettivi non esauriscono i propri effetti nel loro presente, ma tendono ad un’espansione diacronica che investe più generazioni, rendendole, loro malgrado, vittime di conseguenze trasmesse di padre in figlio, fino ai figli dei figli. È un testo breve ma denso, che tocca i punti trattati più estesamente nei primi capitoli, dove il trauma della Shoah viene esplorato sia in relazione alle vittime sia in relazione a ciò che concerne “il mondo intorno ad Auschwitz” degli aguzzini. È fondamentale, sostiene l’autore, un’attenta riflessione sugli effetti psichici che possono essersi riverberati sulle generazioni successive. La seconda appendice riprende invece un intervento proposto durante la Giornata della Memoria organizzata dal Centro Milanese di Psicoanalisi.